Che cosa abbiamo imparato dal COVID

L’Italia dopo il COVID
L’Italia dopo il COVID non sarà più la stessa. Ci vorrà parecchio per tornare alla normalità e comunque non torneremo al punto che abbiamo lasciato, perché intanto il mondo intorno è cambiato. Servirà ripensare i modelli di business e riorganizzare la attività interne per strutturare un sistema produttivo più efficiente.
Ma Come hanno reagito le aziende? Alcune hanno fatto donazioni, altre hanno riconvertito la produzione, come il tessile moda che si è messa a produrre camici o scatolifici che hanno incominciato a produrre mascherine.
Abbiamo però compreso che flessibilità e versatilità hanno costituito la formula vincente per fronteggiare le emergenze. Le Startup sono tra le aziende che si sono dimostrate capaci di rispondere all’emergenza, in parte reinventato il proprio business e in parte sfruttando la loro creatività, andando a proporre soluzioni alternative.
Ma come sfruttare al meglio l’innovazione per uscire dalla crisi?
Noi di Infomath abbiamo pensato di offrirvi qualche spunto, una serie di best practice che abbiamo adottato anche noi!
Realizzare il vero smart working
Lo ammettiamo, eravamo già attrezzati per lavorare in remoto, siamo una realtà che ha due sedi operative e una sede amministrativa dislocate sul territorio Lombardo, quindi è stato abbastanza facile adattarsi all’emergenza. Quello che ci mancava era un collaudo generale su tutti i membri dell’azienda. Ora che abbiamo visto che funziona si è aperta la strada per rivedere tutto il business in chiave digitale: non solo lavoro da casa, ma soprattutto lavoro flessibile, per obiettivi, ripensando il CRM e ridefinendo processi e metriche in chiave digitale.
Velocità e piccoli progetti
Per alcune aziende questa crisi ha aperto nuove opportunità, da cavalcare nell’immediato, senza lo spazio per fare grandi piani. Priorità di tante altre piccole medie imprese invece è stata il come preservare la cassa, e questo ha dato adito ai più svariati tagli. Noi abbiamo cercato velocemente di fare alcune scelte strategiche, abbiamo deciso di sviluppare un numero definito di progetti ma molto diversi tra loro, focalizzandoci unicamente su quei progetti che portano risultati in pochi mesi, i quick wins, mettendo in stand by quelli oltre l’anno.
Innovazione
In questo periodo di caccia ai risparmi i progetti di innovazione sembrano rientrare in zona rossa; al contrario, ora serve guardare ai progetti di innovazione non come un lusso ma come alla leva che può creare velocemente i ricavi che adesso mancano e che aiutano le aziende a restare sul mercato.
Lavoro di squadra con i Partner
Per fronteggiare la crisi la rete dei Partners si è trasformata in un’importante opportunità da sfruttare, il gioco di squadra funziona e porta buoni risultati perché si mettono a disposizione reciprocamente tempo e risorse diventando più performanti di fronte alle richieste dei nostri clienti che a loro volta stanno trovando nuove modalità organizzative.
Esagerare con la formazione
Diciamo che con la formazione non si esagera mai, ma volevamo fissare il concetto, è fondamentale che le persone non si sentano lasciate allo sbaraglio e siano pronte a gestire la fase 2, che continuino ad avere progetti per il futuro e a mantenere aggiornate le loro competenze professionali. Da qui nascono ricchissimi calendari di webinar formativi, arrivando a toccare quasi la programmazione quotidiana, e questa scelta sta dando i suoi buoni frutti, mai come adesso stiamo raccogliendo così tante adesioni e interesse.
Ma soprattutto, per guidare le aziende fuori dalla tempesta, adesso servono competenza e professionalità, serve managerialità. Stiamo facendo il massimo e continuiamo ad essere positivi e propositivi, crediamo che questo atteggiamento sia vincente perché il modo in cui interpretiamo gli eventi può fare la differenza. Non Fermiamoci!